Vi vogliamo presentare la storia di Claudio Imprudente, presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna, scrittore e giornalista, è al vertice di una equipe di formatori sul tema della diversità.
Ama definirsi "diversabile". Comunica attraverso una lavagnetta di plexiglas, con l'aiuto di un interlocutore in grado di cogliere il suo sguardo.
Sostiene che la cosa fondamentale sia cambiare il biglietto da visita di ognuno, ossia sottolineare le abilità e non le disabilità. Occorre creare relazioni di pace per condividere le cose che si hanno in comune e valorizzare le abilità e le potenzialità dell'altro.
L'integrazione scolastica è il centro strategico di ciò che dovrebbe accadere nell'ambito della diversabilità: accoglienza, fiducia, normalità, diritti, sperimentazioni di modi più efficaci di rispondere ai bisogni, educazione e formazione per tutti, senza distinzioni. Sbagliata è la "teoria della separazione", ossia, separare chi non sembra normale da chi crede di esserlo e segregare questi in scuole speciali, classi speciali, istituti o residenze superprotette.
La qualità dell'integrazione in relazione alla qualità della scuola, nel senso che, una scuola che integra bene è una scuola che funziona bene per tutti gli alunni; per fare ciò bisogna trovare nella normalità delle situazioni di vita scolastica di tutti, che vanno arricchite, non con "stanze speciali" che non sono efficaci per nessuno, ma serve la "speciale normalità".
Osservazioni:
Vi abbiamo proposto queste poche righe pensando che possano essere un'occasione importante per stimolare riflessioni, discussioni, promuovero lo scambio di esperienze, sensibilizzare e soprattutto per sostenere la piena integrazione scolastica e sociale.
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