Chi siamo?

Siamo quattro ragazze frequentanti il secondo anno di Scienze della Formazione Primaria presso l'Università di Bologna.


Abbiamo frequentato le lezioni del Professor Nicola Cuomo di Pedagogia Speciale; il quale ci ha presentato le strategie di intervento ed integrazione di bambini che si trovano in situazione di svantaggio dovuto ad un deficit; ed è nell'ambito dello svantaggio che si deve intervenire per ridurlo.

Questo è il metodo "Emozione di Conoscere".

Wednesday, January 12, 2011

E' possibile integrare le differenze?!?

Le coccinelle gialle sono capaci di adattarsi alla famiglia e le coccinelle rosse non "creano" problemi nel'accettarle...ma anche nella scuola succede così? Come si fa creare l'ambiente favorevole all'integrzione??

“Il processo di adattamento, durante il quale tutti (bambini, genitori, insegnanti) acquisiscono nuovi ruoli, nuove relazioni e nuovi vincoli.
Per alcuni è più facile per altri più difficile…”

La voglia e le paure per Ruth Harf 

Adattarsi non vuol dire solo rimanere nella scuola materna senza piangere. Ma è rimanere sentendosi sicuri, con fiducia in se stessi, partecipando ai momenti di gruppo, acquisendo gradualmente maggior autonomia in tutte le azioni.


Il processo di integrazione inizia dalla Scuola dell'Infanzia, che deve promuovere le condizioni necessarie per favorire l'integrazione del bambino in situazione di handicap.


Se ci mettiamo nell'ottica di una scuola in cui ci si propone di integrare bambini con diverse capacità, cresce anche il desiderio di adattamento. In una scuola dell’Infanzia che si propone come spazio flessibile in cui i diversi saperi circolano liberamente, si otterrà che la differenza integra e che l’errore venga riconosciuto come qualcosa di costruttivo, affinchè tutti, il gruppo e la sua famiglia, accettino il bambino partendo dalla sue capacità e ammettendo le sue differenze.


Questa idea ci mette di fronte a sfide interessanti: il dover lavorare con la famiglia, il bambino ed il gruppo classe.

Lavorando con il bambino e con la sua famiglia si deve cercare di calmare l’ansia, interpretare angoscie e alleviare paure. Si deve fare in modo che tutti i bambini e le loro famiglie convivano con le differenze, assicurando sicurezza a lui e alla sua famiglia. Inoltre, è importantissimo favorire la comunicazione, sin dalla prima riunione fra genitori, per evitare quei pregiudizi che provocano l’isolamento del bambino.


Lavorando con il gruppo di bambini, invece, bisogna far in modo che già dal primo giorno, tutti sappiano di far parte di una classe formata da bambini con diverse capacità. Questa spiegazione non deve includere una protezione esagerata che isola il bambino con deficit, si tratta al contrario di trovare nella metodologia speciale un’opportunità per responsabilizzare il resto del gruppo. Così, la classe non discriminerà ma includerà il bambino con deficit.
Inoltre ogni giorno si deve lavorare per sensibilizzare il gruppo di bambini a valori di solidarietà, rispetto e collaborazione, renderli partecipi della problematica, al fine di far sì che tutti si sentano integrati e nessuno escluso.


...e voi? Avete qualche consiglio per creare il clima ideale per l'integrazione e l'adattamento, non solo nella scuola dell'infanzia ma anche nella primaria? Come vi comportate di solito? 

No comments:

Post a Comment